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TRANSIZIONE 5.0: LA TRASFORMAZIONE DIGITALE INCONTRA LA SOSTENIBILITÀ

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TRANSIZIONE 5.0: LA TRASFORMAZIONE DIGITALE INCONTRA LA SOSTENIBILITÀ

Il piano varato dal Governo sostiene la trasformazione digitale e l’efficienza energetica delle imprese.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha istituito ilpiano Transizione 5.0, in attuazione della decisione del Consiglio Ecofin dell'8 dicembre2023 che approva la ridefinizione e l’aggiornamento del PNRR e, in particolare, di quanto disposto in relazione all'investimento 15 “Transizione 5.0” della nuova Missione7 - REPowerEU. Finanziato dai fondi del PNRR - in complementarità con la misura Transizione 4.0 - il piano si inserisce nell’ambito della più ampia strategia finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese, mettendo a disposizione 6,3 miliardi di euro sotto forma di credito d’imposta per nuovi investimenti realizzati negli anni 2024-2025. Lo stanziamento è così suddiviso: beni materiali e immateriali (3,78 miliardi di euro); autoproduzione e autoconsumo da fonti di energia rinnovabile (1,89 miliardi di euro); formazione (630 milioni di euro).

Parole d’ordine: efficienza e sostenibilità

Il piano Transizione 5.0 è finalizzato a incentivare l’efficientamento dei processi produttivi, l’incremento della sostenibilità e la diffusione della digitalizzazione nelle imprese, mediante acquisto di macchinari appartenenti alla categoria di Industry 4.0, software per il monitoraggio dei consumi, beni strumentali per la produzione da fonti energetiche rinnovabili e formazione del personale. Nell’ambito dei progetti di innovazione sono inoltre agevolabili i nuovi beni strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta; spese per la formazione del personale nell’ambito di competenze utili alla transizione dei processi produttivi (nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali e nel limite massimo di 300 mila euro). Ad accedere ai crediti d’imposta possono essere tutte le imprese di qualsiasi dimensione, forma giuridica e settore sul territorio italiano.

Si amplia la platea di imprese che investono nel digitale

Transizione 5.0 è il naturale evolversi del concetto di Industry 4.0,che ha rivoluzionato il modo in cui le aziende gestiscono i propri processi produttivi, attraverso l’adozione di tecnologie digitali avanzate. Mentre Industry 4.0 si concentra principalmente sulla produzione intelligente (automazione e integrazione dei sistemi), il nuovo piano pone maggiore enfasi sulla sostenibilità ambientale.

Il mondo del digitale, inizialmente rivolto solo alle grandi aziende, con l’introduzione prima della fatturazione elettronica (trovi altre informazioni anche in questo precedente articolo) e poi con l'integrazione delle tecnologie digitali nei processi industriali (IoT, AI, Big Data, robotica e automazione) - si sta diffondendo anche tra le PMI in tutti i settori economici. L'obiettivo è migliorare la produttività, l'efficienza e la flessibilità, consentendo al contempo processi decisionali e personalizzazioni più accurate nelle operazioni di produzione e supply chain. Una delle principali novità introdotte dal piano Transizione 5.0 è la promozione dell’adozione di tecnologie green esostenibili, incoraggiando le imprese a ridurre il proprio impatto ambientale attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili, la riduzione degli sprechi e l’ottimizzazione delle risorse. C’è, dunque, un ampliamento rispetto alla vecchia platea di beni agevolabili, poiché vengono compresi anche software o applicazioni per il monitoraggio dei consumi e dell’energia autoprodotta o che introducono meccanismi di efficienza energetica; nonché, se acquistati unitamente a questi, software per la gestione d’impresa. Inoltre, il nuovo piano prevede il reinserimento di crediti legati alla formazione da parte di soggetti esterni accreditati che erano stati precedentemente introdotti e poi sospesi.

Soluzioni ESG perle sfide del futuro

Le soluzioni Control Tower di Tesisquare spaziano dalle certificazioni di provenienza dei prodotti all’anticontraffazione, dal data-backed ambientale alla sostenibilità. Soluzioni innovative dove l’utilizzo della tecnologia può fornire risposte alle sfide del futuro. Sfide che per le aziende saranno il gestire in modo sempre più trasparente e preciso una mole di dati che si renderanno necessari ai fini della rendicontazione, della trasparenza della supply chain e del passaporto digitale (trovi maggiori informazioni qui) che seguirà l’intero ciclo di vita dei prodotti. La necessità  di tracciabilità si estende lungo l’intera filiera, dal processo di sourcing e selezione dei fornitori fino al post-vendita. In questo contesto è fondamentale non solo conoscere i fornitori diretti, ma anche i fornitori dei fornitori. L’impatto delle normative ESG sui modelli di supply chain è dunque innegabile: le aziende dovranno adottare un approccio olistico e proattivo, investendo in tecnologie digitali e collaborando con l’intero ecosistema per garantire una catena di approvvigionamento trasparente e responsabile. Tracciabilità e passaporto digitale di prodotto (DPP) vanno al di là del puro obbligo normativo, ma rappresentano un percorso articolato con benefici in termini di riduzione dei rischi aziendali e di protezione del valore del brand. Le aziende che adottano pratiche sostenibili potranno godere inoltre di un vantaggio competitivo, attrarre i consumatori più attenti all’ambiente e creare valore alungo termine per tutti gli stakeholder coinvolti.

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