Diffusione della Fattura Elettronica in Europa

Come emerge dall’analisi dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & e-Commerce B2B della School of Management del Politecnico di Milano, la situazione della Fatturazione Elettronica in Europa risulta ancora molto frammentata sui 33 paesi (EU28 + altri 5) presi in esame. L’Italia è apripista, con e-invoicing ormai totale in ambito B2G e parziale nel B2B, mentre in 20 paesi è stato attivato almeno un obbligo:

  • in 8 obbligo totale B2G (es: Finlandia, Portogallo, Svezia, …);
  • in 7 obbligo parziale B2G, a seconda del fatturato azienda, dell’importo fattura, della tipologia di PA (es: Francia, Spagna, Austria, …);
  • in 4 paesi le imprese possono inviare fatture elettroniche alle pubbliche amministrazioni, le quali sono obbligate a riceverle (es: Germania).

In ben 13 paesi non è ancora attivo alcun obbligo (es: Regno Unito, Irlanda, Islanda, Grecia, …).

Per quanto riguarda i modelli di Fatturazione Elettronica, l’analisi ha rilevato che in 14 paesi è presente un hub centrale (simile al modello Italiano, con un Ministero con responsabilità sul processo di FE, affiancato da un’agenzia che ha in carico la parte informatica e di processo), mentre 6 nazioni hanno modelli decentralizzati, i più diffusi dei quali sono a 3-4 corner con piattaforme differenti di provider che dialogano tra loro (es: modello Peppol).

Tantissimi sono poi i formati utilizzati a livello europeo (XML Peppol, ebInterface, BIS 3 UBL, OIOUBL, Finvoice, XMLPA, e-SLOG, Factur-X, etc.); da qui l’esigenza di avviare un progetto che, almeno a livello di PA, dia uniformità. La Direttiva 2014/55/UE norma la FE nell’ambito degli appalti pubblici; 31 dei 33 paesi analizzati (esclusi Islanda e Turchia) erano obbligati al suo recepimento entro il 18 aprile 2019; ad oggi solo 20 hanno recepito la direttiva ed hanno messo in atto dei processi normativi (in Italia D. Lgs. 148/2018), 8 hanno avviato il processo di recepimento, mentre 3 non hanno ancora iniziato.

In Italia sono inoltre stati sviluppati due progetti (eIgor e EeISI) che, da un lato, hanno permesso di abilitare il sistema di FE nazionale allo scambio di fatture conformi allo standard europeo, quindi hanno messo il SdI in condizione di poter ricevere queste fatture; dall’altro han cercato di elaborare un modello semantico che tenesse conto delle peculiarità Italiane relativamente ad alcuni adempimenti fiscali e che poi si rifacesse al formato standard.

 

Scopri i benefici della Fatturazione Elettronica B2B

 

Fonte dati: Webinar “Fatturazione Elettronica: i benefici e le opportunità identificati dall’osservatorio” – Osservatorio Fatturazione Elettronica & e-Commerce B2B della School of Management del Politecnico di Milano